Capo del movimento di liberazione,costituì il primo stato unitario dei siciliani affermando il diritto del popolo a disporre del proprio destino al di fuori di ogni ingerenza greca.
E’ suo lo slogan “ né dori né joni ma siciliani “. Dopo aver salvato l’isola dai Greci, già vecchio arma un piccolo esercito e si dà alla lotta suicida contro i Cartaginesi che avevano invaso l’isola, risollevando lo spirito del popolo.
Genio immortale, con il suo ingegno distrusse più volte la flotta romana. A 75 anni, vecchio e debole, un soldato romano lo trascinò per farlo suo prigioniero ma lui urlò: datemi una delle mie macchine! il romano impauritosi lo uccise.
Con coraggio eccezionale, fermò la furia devastatrice dei vandali che occupavano l’isola.
A capo delle ribellioni in tutta l’isola, piegò il potente nemico bizantino che trasferì successivamente la capitale dell’impero a Siracusa.
Formò un esercito che sconfisse a Caltavuturo gli arabi giunti da poco tempo nell’isola. Erano gli stessi arabi che donarono alla Sicilia tre secoli di pace e civiltà.
Dopo la morte del I re di Sicilia Ruggero il normanno, le sue eroiche gesta pongono fine al dominio normanno.
Il suo coraggio non conobbe limiti. Dopo la morte di Federico II re di Sicilia, spacciandosi per Federico redivivo, sollevò il popolo contro il dominatore svevo che imbroccò l’inevitabile via del suo tramonto.
Rifulge il suo eroismo nella rivoluzione del VESPRO SICILIANO che rimarrà una delle più grandi rivoluzioni nella storia universale.
Distintosi nel "VESPRO" e nelle insurrezioni contro il nuovo dominatore aragonese, scoperto a cospirare contro questi, fu decapitato.
Giurista, sostenne l’abolizione della pena di morte e della tortura. Progettò una rivolta per destituire il governo in carica con una repubblica siciliana. Scoperto fu torturato e decapitato.
Il suo eroico spirito siciliano, brillò nella battaglia dove il popolo catanese scacciava per sempre i borboni. L’eroica siciliana strappò un cannone ai soldati borbonici e se ne servì contro di essi, decidendo così la vittoria.
Brillò nella rivolta contro i “cutrara”( collaborazionisti dei piemontesi oggi detti “mafiosi” ). Fronteggiò 200 soldati con 11 uomini e costrinse il numeroso drappello alla ritirata catturando 7 soldati e un regio carabiniere. Estese la rivolta del 1866 nel trapanese, per una repubblica siciliana. Cadde eroicamente in un conflitto con i regi carabinieri ai quali aveva arrecato gravi perdite.
Organizzò l’Esercito Volontario per l’indipendenza della Sicilia (E.V.I.S.) Fu colpito a morte durante un’imboscata tesa dai regi carabinieri. La sua morte provocò forti emozioni e ribellioni in tutta l’isola. Rimane vivo il suo pensiero specie tra i giovanissimi della vecchia e indistruttibile TRINACRIA.
Nel 1860, dopo che i siciliani cacciavano l’invasore borbonico, i piemontesi di Vittorio Emanuele II (il re “galantuomo italiano”) consigliati e protetti dagli inglesi, conquistarono con frode e violenze la Sicilia.
Da allora non fu che una serie di vessazioni, di persecuzioni,
di calunnie…………non si può immaginare che con orrore quello che fu capace di fare in Sicilia il governo italiano nel 1863. Vi furono allora 10.000 fucilati, 20.000 carcerati e torturati…
Le famiglie dei patrioti siciliani furono torturate, fucilate e molte furono bruciate vive nelle loro case !! le cose proseguirono sino all’insurrezione del 1866, spenta nel sangue, non diversamente fu l’esito dell’insurrezione del 1893.
Il nuovo regno d‘Italia fu fatto con i capitali sottratti alla Sicilia, con la
complicità della mafia collaborazionista la quale servirà fedelmente tutti
i governi italiani fino ad ora.
La Sicilia fu sempre tenuta come colonia e l’oppressione raggiunse il colmo durante il regime fascista.
L’arrivo degli alleati nel 1943, fu accolto da un profondo senso di sollievo.
La Sicilia viene amministrata dall’A.M.G.O.T. (allied military government territory). Si proclama la repubblica siciliana! ma gli alleati tradirono i
siciliani che precedentemente li avevano ben accolti, consegnando la Sicilia all’Italia senza un plebiscito!
Si riprende così l’oppressione spietata contro i siciliani i quali costituirono
il loro esercito ( E.V.I.S.).Vi furono battaglie campali, migliaia i patrioti
Siciliani uccisi, incarcerati, torturati, deportati, perseguitati….
Fu così che si conquistò l’autonomia nel 1946. Autonomia che rimarrà
inapplicata fino ad ora, per la complicità dei collaborazionisti rozzi e
ignoranti con spiccata mentalità mafiosa.
In Sicilia si commettono errori ed orrori, si arricchiscono le tasche dei
responsabili dell’apparato culturale italiano, affinché non cessino di dare
al mondo intero la falsa immagine della Sicilia per giustificare lo
stato di abbandono e di schiavitù gestiti dal colonialismo italiano.
In 25 secoli di storia siciliana scritta, benché la Nazione Siciliana fosse governata da varie amministrazioni straniere, mai fu assoggettata da un altro stato ( solo con i romani che concedettero alla Sicilia l’autonomia “lex rupilia” mai rispettata). Fu sempre rispettata la sua indipendenza !!
1862 A Castellammare del Golfo, il 3 gennaio, dopo un processo sommario, i soldati del re Vittorio Emanuele II, fucilarono 5 donne di cui una bambina di nove anni certa Angela Romano. Le donne
preferirono la morte che tradire i loro uomini patrioti siciliani.
1920 A Randazzo, il 25 di luglio, le donne protestavano per il carovita, i regi carabinieri spararono contro di loro, uccidendo
nove coraggiose donne.
1944 A Palermo, il 19 ottobre, una folla di coraggiose donne protestava per la mancanza di pane. Il regio esercito sparò
contro di loro….vi furono 25 donne uccise!
1954 A Mussomeli, il 17 febbraio, le forze dell’ordine danno carica a una folla di donne che protestava per la mancanza di acqua. 4 donne rimasero uccise altre furono arrestate e processate!
QUESTE SONO PAGINE SIMBOLICHE DI UNA IMMENSITÀ DI PAGINE DI STORIA SCRITTE DALLE ARDIMENTOSE DONNE DI SICILIA.
PAGINE CHE L’APPARATO CULTURALE ITALIANO IGNORA FALSIFICANDO COSTANTEMENTE LA VERA IMMAGINE DELLE DONNE DI SICILIA!
Allo spirito eroico delle
ardimentose donne di Sicilia
Questa pubblicazione è per abbattere l'apparato culturale italiano che ci ha separato dal progresso e dalla civiltà dell'Europa. Questa pubblicazione è stampata affinchè tutti i popoli d'Europa sappiano la verità del nostro generoso popolo, per poi con orgoglio rispettarci come autentici europei per seguire insieme la civiltà, il progresso e il destino dell'Europa unita.
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