Sabina Pellegrino
TRINACRIA POETICA
POETI SICILIANI
ALLA RIBALTA

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Disegno dell'autrice
SABINA PELLEGRINO
(Nata a Catania il 10 luglio del xxxx)

        "...I frammenti della mia vita, senza rancore e con serenità, a Lui io dedico...".

Compagnia Teatrale Attori 2000

Pagine Ingiallite

Sabina (all'anagrafe, Salvatrice) Pellegrino ha pubblicato il volume di poesie "Pagine ingiallite" nel 1981. Crediamo si tratti del suo unico libro dato alle stampe. Ha amato e promulgato la poesia servendosi della nuova scienza tecnologica, "Le Radio Libere e/o private". È stata ideatrice e conduttrice di alcuni programmi radiofonici di poesie e una buona intrattenitrice. Coinvolgeva i più piccoli con quiz e giochi ludici. Purtroppo, vuoi per il tempo che passava, gli impegni di lavoro, il matrimonio e i figli, il suo impegno incominciò a scemare. Naturalmente si trattava di tempo non retribuito che con piacere metteva a disposizione dei radioascoltatori.
Abbiamo fatto una ricerca in rete, non abbiamo trovato informazioni utili a farci capire se è ancora dedicata a questa nobile arte. La nostra esperienza ci insegna che i poeti, pur non manifestandosi pubblicamente, non dimenticano l'arte di Orfeo.
Sfogliando le pagine di questo volume, "Pagine Ingiallite", raccolta di poesie, notiamo che Sabina ha dato tutta se stessa all'Amore, con spontaneità e dedizione.
Come scritto da Maria Giamboi, amica della stessa autrice, nella introduzione al libro, "visse la sua fiaba d'amore con spasimo, senza rimpianti, perché "Lui" era il sole che la riscaldava, l'alba che la svegliava, il mare che la cullava, il vento che l'accarezzava.
Ma cinico e beffardo "Lui" colse la rosa, ne rubò il fresco profumo accarezzando avidamente i petali vellutati, gettandoli poi al vento. Quel fiore sradicato, strappato al suo stelo giace ora piegato in agonia. S'è spento il sole che lo scaldava, l'alba che lo risvegliava.

Per Maria Giamboi, anche lei ha incarnato i valori eterni della poesia, queste pagine dovevano essere le prime di una lunga serie, dove Sabina avrebbe cantato ed incantato solo l'amore, cercando di dare un senso alla sua storia, per certi versi malinconica. Il ricordo della persona amata, anche se le ha lasciato una ferita profonda, lei lo rivive con rabbia e nostalgia.
Nella "PREMESSA" della stessa silloge si legge: "Queste parole sono rivolte a te che leggerai. Tutto ciò che troverai scritto in queste pagine non dire mai che sono poesie. In ogni titolo, in ogni parola, c'è racchiusa una parte di me. Vi troverai la fantasia che può avere nel suo cervello una ragazza della mia età, ma vi troverai anche tanta, ma tanta verità. Forse sono parole sentite dire chissà quante volte, in altri luoghi, in altre occasioni, da altre persone. Non stupirti! Il linguaggio di chi ama o di chi soffre è sempre uguale; vi troverai i miei pensieri e i miei ricordi, scritti senza pretesa alcuna e soprattutto usando parole semplici come semplice vorrei fosse il resto della mia vita".
Questo è anche il nostro sincero augurio.

LACRIME D'AMORE

Amore,
amore mio,
ricordati che esisto anch'io.
Pensami
nei tuoi momenti più belli,
cercami
nelle tue ore più tristi.
Ascoltalo il mare:
pare cantare
un'antica canzone
che culla
dolcemente questo amore.
E il vento corre, corre sul molo;
ci abbraccia, ci bacia,
ci tiene
più stretti, più uniti.
In cielo c'è l'astro d'argento,
dolce amico
per gli innamorati,
complice
dei nostri incontri segreti.
Amore,
amore mio,
fermati
e guarda i miei occhi.
Son colmi
di lacrime d'amore per te.
 

PAGINE INGIALLITE


Quattro quaderni,
chiusi da un lucchetto,
stavano lì,
dimenticati in un cassetto.
Quattro quaderni,
frammenti di vita, frammenti di me.
Li apro lentamente
e ritrovo in essi
pagine ingiallite
di un passato non lontano.
Pagine di tristezza infinita,
speranze
di sogni ormai sbiaditi,
e parole dettate
dalla fantasia dell'età,
dalla malinconica delusione
di questo mondo
che muore.
Tracce di preghiere silenziose
e lacrime oppresse;
grida strazianti
laceravano le pagine
con deliranti spettri di paura.
Pochi sorrisi,
gioie passeggere,
amarezze, solitudine,
tristezza,
sete d'affetto,
d'amore
e un po' di speranza.
Poi il nulla.

 

Tutto finì in quell'ultima data,
quel cinque giugno,
martedì.
Più nulla,
solo pagine bianche e vuote.
Quattro quaderni,
erano vita or sono cenere.
Le ultime fiamme muoiono
bruciando il passato.
Non c'è rimpianto in questa lacrima
che riga il volto mio;
sorrido
pensando a quelle pagine bianche.
Allora sono nata,
in quel primo foglio vuoto,
con quell'incontro nato per incanto,
quel giorno, con te
che mi hai ridato vita,
con quell'amore, che mi ha ridato la luce,
con la disperazione
che dà speranza.
Son nata,
io nata così,
con te, in quel giorno di sole.
Solo pagine bianche
oggi nel mio diario,
i miei pensieri
li scriverò nel cuore
e solo tu li leggerai,
tu solo
che mi dai amore.


 
HO VOGLIA DI TE
 
Ho voglia di te
quando la sera scende silenziosa.
In questa notte senza stelle
la malinconia
mi raggiunge l'anima.
Il buio
mi avvolge soffocandomi
e non riesco a scorgere
il tuo viso.
Ho voglia di te, amore mio,
nel silenzio che mi circonda,
nel dolce amore che ci unisce,
sì, io ho voglia di te.

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Altre informazioni su Sabina Pellegrino si possono trovare sul periodico "JU, Sicilia" edito dal CSSSS di Catania.

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